Accade a volte che le idee giuste si uniscano al buon gusto, che la classe faccia il paio con la professionalità e che da un progetto in cui si crede scaturisca un successo. Accade anche che una vecchia filanda dismessa, nel cuore di Cernusco sul Naviglio, si trasformi in un locale raffinato dove gustare suoni e sapori selezionati da una mano sapiente, e che questo luogo d'incontro faccia la scelta coraggiosa di programmare una rassegna jazz che porterà tra i suoi tavoli, ogni giovedì sera, un'ensemble tra le migliori in circolazione. Accade infine che la combinazione di questi elementi si traduca in un "tutto esaurito" per la serata jazz del neonato Bluè, e in un successo per il quartetto capitanato del direttore artistico della rassegna, Felice Clemente, protagonista dell'ottavo appuntamento di Bluè JAZZ Night.
Nella serata di apertura di Jazz Ascona 2013, avvicinarsi al lungolago significa calarsi, passo dopo passo, in un’intima e festante fiaba musicale, il cui protagonista assoluto e discreto è il jazz.
Le traiettorie polifoniche di Mr. Burton
Cosa accade quando le strade di un sofisticato rivoluzionario del vibrafono quale è Gary Burton, incrociano quelle della pirotecnica sezione ritmica Colley/Sanchez e di una giovane promessa della chitarra come Julian Lage? Semplice, si verifica una perfetta sinergia di talenti creativi da cui scaturisce grande musica in dosi illimitate.
É un itinerario affascinante quello proposto dal trio Caine/Ambrosetti/Di Castri al pubblico convenuto all'Auditorium. Un viaggio temporale che prende le mosse dalle intuizioni di Bach (padre della moderna sintassi musicale), allacciandosi, attraverso un sagace gioco di incastri e richiami, al jazz, mettendone in risalto le analogie.
Il progetto Miles Smiles celebra il genio di Miles Davis e nasce da un idea di Wallace Roney, suo pupillo nonché talentuoso trombettista dotato di una sonorità corposa, in possesso di una tecnica che lo accomuna alla precedente generazione di strumentisti più che ai suoi coetanei.
Un “elettrizzato” Didier Lockwood, alla testa del suo quartetto di all stars, ha appassionato il pubblico intervenuto al Teatro President con un excursus tra generi e stili che ha reso il concerto un sapido melting pot.
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