Le prime inconfondibili note che arrivano all’orecchio della platea sono quelle di When The Saint Go Marchin In: dopo il tema enunciato dalla tromba, si susseguono i solo di Bosso, Marsico e, in chiusura, quello di batteria.
Ecco quindi, Nobody Knows The Trouble I’ve Seen, riletta in chiave latin jazz, quasi ipnotica nel turbinio di note che passano tra le dita di Bosso, prima, e quindi sui tasti dell’hammond.
Mercy Train è un brano originale a firma Marsico che si inserisce di prepotenza nella tradizione gospel, mentre Lou è una ballad rasserenante e blanda.
Deciso cambio di tempo per la successiva Amen, quasi ossessiva nel ritmo sfrenato. Il trio approda quindi a Misty, unico brano della serata che non rientra nella track-list dell’album Spiritual.
Nella successiva Down By The River Side Bosso gioca col colore delle note, grazie ad un uso sapiente della sordina e del growl.
Per la chiusura la scelta cade su una ritmata e trascinante versione di Oh Happy Day che coinvolge il pubblico entusiasta.
Prima che il teatro si svuoti il trio sfodera i due brani tenuti in serbo per il bis: Amazing Grace e Good News. La serata si rivela un facile successo, dati i nomi presenti in scena, anche se, a detta di chi scrive, un concerto jazz vissuto dalle poltroncine di un teatro perde buona parte del proprio fascino, allontanando ambientalmenten dai musicisti un pubblico già tenuto a distanza a livello empatico da una formazione non particolarmente comunicativa.