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Mercoledì, 24 Aprile 2013 11:53

Mauro Ottolini Sousaphonix // Alla ricerca del gene perduto

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Mauro Ottolini Sousaphonix Mauro Ottolini Sousaphonix

Mauro Ottolini si presenta sul palco del Piacenza Jazz Fest alla testa dei suoi Sousaphonix, pittoresco quanto eclettico ensemble aperto fondato nel 2008, naturale appendice del suo estro creativo.

 

Poliedrico e imprevedibile, il polistrumentista veneto è depositario di una musica che, mai come in questo nuovo progetto, esorta l'ascoltatore a fruire della vista (e della fantasia) oltre che dell'udito. La componente coreografica assume una posizione paritaria, complemento di uno scorrere narrativo in cui si avvicendano musica e testo. Si, perché il recente lavoro di Ottolini Bix Factor, protagonista assoluto del concerto, è un vero e proprio concept che contempla nel packing del doppio album anche un racconto, scritto in coppia con la vocalist Vanessa Tagliabue Yorke, dal carattere surreale e nostalgico in rapporto simbiotico con la musica.

 

Il titolo prende le mosse dalla figura carismatica del trombettista di Davenport Leon Beiderbecke, meglio noto come “Bix”, pretesto per omaggiare il lascito artistico del primo novecento, uno dei periodi più stimolanti e innovativi della storia della musica moderna, e i suoi protagonisti (Bix Beiderbecke, Nick La Rocca, Blind Willie Johnson, W. C. Handy, Hoagy Carmichael, King Oliver incluso Stravinsky e Schoenberg) senza distinzione di genere. Il programma ripropone (non integralmente) la scaletta del disco, con una disposizione random dei brani e l'aggiunta di qualche extra (New Orleans, Deep Henderson) contestuale al periodo.

 

Un florilegio timbrico e stilistico che definisce compiutamente il pensiero omnidirezionale di Ottolini, ironico e giocoso in superficie ma densamente strutturato in profondità, in bilico tra tradizione avanguardista e modernità tradizionalista. Scenografica la performance del comparto femminile con sfoggio di costumi in stile: la voce di Vanessa Tagliabue Yorke, limpida e affilata, si contrappone a quella nera e graffiante di Stephanie Ocean Ghizzoni, impegnata anche al washboard e in folklorici riti voodoo.

 

Vincenzo Vasi incarna il lato più freak della formazione, diviso fra il distintivo theremin e una pletora di coloristici suoni da cartoon, titolare fra l'altro di interventi vocali di stampo waitsiano. Tempestiva la ormai collaudata ritmica Gallo/De Rossi, sempre pronta a seguire i cambi di rotta del leader che, con il resto della sezione fiati, reinventa pagine classiche del jazz e del blues (ma non solo) come Buddy Bolden Blues, I'm Coming Virginia, Hong Kong Blues, New Orleans, Soul Of a Man, Lover Come Back To Me, Buster Keaton Blues o una St. James Infirmary Blues proposta nel bis e ribattezzata ironicamente da Ottolini Blues dei tre cani randagi.

 

Le atmosfere mutano costantemente, gli arrangiamenti plasmano pulsanti Big Band, nebbiosi e inquietanti Delta blues su cui Botti, lasciata la viola, imbraccia la chitarra resofonica versione slide, intemperanze rock o dinamiche marching band (l'iniziale rilettura dell'Andante, secondo movimento dall'Ebony Concerto di Stravinsky). Un esibizione fantasmagorica, che nella location originaria di Piazza Cavalli (sostituita causa maltempo) avrebbe aggiunto ulteriori suggestioni, ma che non ha mancato comunque di appagare le attese del folto uditorio.

 

FORMAZIONE

Mauro Ottolini (trombone – sousaphone – voce – direzione); Vanessa Tagliabue Yorke (voce); Stephanie Ocean Ghizzoni (voce – riti voodoo – washboard); Vincenzo Vasi (voce – theremin – flauto a naso – giocattoli); Paolo Degiuli (cornetta); Guido Bombardieri (clarinetto – sax alto);  Stefano Menato (sax tenore – clarinetto); Paolo Botti (viola – chitarra resofonica); Enrico Terragnoli (banjo – chitarra – podofono); Franz Bazzani (pianoforte – armonio liturgico a pedali Galvan); Danilo Gallo (contrabbasso); Zeno De Rossi (batteria)

Informazioni aggiuntive

  • Artista: Mauro Ottolini Sousaphonix
  • Luogo: Spazio “Le Rotative” - Piacenza
  • Data: Domenica, 21 Aprile 2013
  • Evento: Piacenza Jazz Fest 2013, 10ª edizione
Letto 6939 volte Ultima modifica il Martedì, 11 Giugno 2013 14:42
Antonino Di Vita

Profilo: basso.
Onnivoro (rock, jazz, blues, classica, folk, elettronica, funk, soul), nato a Pavia, dove risiede tuttora, ha una formazione musicale trascorsa fra dischi in vinile, audio cassette, riviste specializzate, libri, tablature, pentagrammi e locali fumosi. Chitarrista a livello amatoriale, ha seguito i corsi del CDM (Centro Diffusione Musica) di Pavia per tre anni, proseguendo successivamente da autodidatta nello studio dello strumento. Ha frequentato il Corso di Giornalismo e Critica Musicale organizzato dalla Vanni Editore nel 2010 e sempre nello stesso anno il seminario di Musicologia e Giornalismo Jazz tenuto da Stefano Zenni e Luca Bragalini nell'ambito della rassegna Chietinjazz. Attualmente scrive, oltre che per AMAmusic, anche su Jazzit, Il Turismo Culturale, Intervistando Web TV e collabora con la Jazz Friends Association di Pavia.

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