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SENZA MUSICA LA VITA SAREBBE UN ERRORE Friedrich Nietzsche

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Giovedì, 30 Settembre 2010 09:00

Eventi in Jazz

eventi in jazz busto arsizio

Appuntamento ormai storico della Città di Busto Arsizio, EVENTI IN JAZZ propone quest'anno un programma succulento che troverà espresione presso il Teatro Sociale – Piazza Plebiscito da lunedì 18 ottobre a sabato 23 ottobre, per una settimana all'insegna del jazz.

 

 

 

 

 

Il programma

1 Lunedì 18 ottobre
Ore 21 – The Italian Sax Ensemble featuring Scott Hamilton e Dusko Gojkovic (Homage to Gianni Basso)
Scott Hamilton sassofono tenore
Dusko Gojkovic tromba, filicorno
Claudio Chiara sassofono contralto
Valerio Signetto sassofono contralto
Fulvio Albano sassofono tenore
Nicola Tonso sassofono tenore
Helga Plankensteiner sassofono baritono
Andrea Tofanelli tromba
Danilo Moccia trombone
Gianluca Tagliazucchi pianoforte
Aldo Zunino contrabbasso
Alfred Kramer batteria

Ore 23 Jazz Galà (Gastronomia Crespi)

Martedì 19 ottobre
Ore 21 – Doctor Lonnie Smith - Trio

Dr. Lonnie Smith organo Hammond B3
Jonathan Kreisberg chitarra
Jamire Williams batteria

Mercoledì 20 ottobre
Ore 21.00 – Oregon (Primo concerto del tour italiano)

Ralph Towner chitarra
Glen Moore contrabbasso
Paul McCandless oboe e sax soprano
Mark Walker batteria

Venerdì 22 ottobre
Ore 21 – Roberto Gatto - I Jazz Ensemble 2010

Roberto Gatto batteria e direzione musicale
Gaetano Partipilo sax alto Max Ionata sax tenore
Giovanni Falzone tromba
Roberto Rossi trombone
Alessandro Lanzoni pianoforte
Battista Lena chitarra
Dario Deidda contrabbasso e basso elettrico

Sabato 23 ottobre
Ore 21 – Tullio De Piscopo Swing Machine featuring Mattia Cigalini (Tribute to Max Roach)

Tullio De Piscopo batteria
Mattia Cigalini sassofoni
Mario Zara piano
Yuri Goloubev contrabbasso
Matteo "mammolo" Mammoliti percussioni

Ore 23 Jazz Cocktail (Museum Cafè)

 

CITTA’ DI CASTELLANZA GRANDE JAZZ … all’UNIVERSITA’
Università “C. Cattaneo” LIUC Aula C Bussolati – Piazza Soldini, 5 - Castellanza
(ingresso libero)


Venerdì 5 Novembre
Ore 21 – Francesco Bearzatti “Tinissima Quartet” Plays Malcolm X

Francesco Bearzatti sax tenore, clarinetto
Giovanni Falzone tromba, effetti
Danilo Gallo basso
Zeno De Rossi batteria

Ore 23 Jazz Fantasy (Compass Group)

Venerdì 12 Novembre
Ore 21 – Paolino Dalla Porta Quintet – Urban Raga

Achille Succi clarinetto, clarinetto basso, sax contralto
Beppe Caruso trombone
Roberto Cecchetto chitarra elettrica
Paolino Dalla Porta contrabbasso
Stefano Bagnoli batteria

Venerdì 19 Novembre
Ore 21 – “Jazz & Film: suoni e immagini” – Enrico Intra Trio (con proiezione del film “Ascensore per il patibolo” di Louis Malle) in collaborazione con il Festival Musica Aperta – Omaggio a G. Pasta

Enrico Intra pianoforte
Lucio Terzano contrabbasso
Tony Arco batteria

Ore 23 Wine Jazz (Pro Loco di Castellanza)

 

Informazioni
Comune di Castellanza Ufficio Cultura: 0331/526263

www.comune.castellanza.va.it
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Prevendita biglietti Concerti Città di Busto Arsizio: Ingresso € 7,00 - Abbonamento € 30,00 Teatro Sociale – Piazza Plebiscito, 1 Busto Arsizio – tel. 0331/679000 Mercoledì – Venerdì dalle ore 16,00 alle ore 18,00

Informazioni:
Ufficio Cultura: 0331/390359
www.comune.bustoarsizio.va.it
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Happy Hour: animazione jazz di “Associazione Amici della NuovaBustoMusica” e Aperitivo Evento (€ 3,00) Presso bar e Pasticcerie del Centro.

Sabato 16 ottobre “Pasticceria Oscar” – Cortile di Via Cavallotti, 3
Lunedì 18 ottobre “Pasticceria S. Maria” – Piazza S. Maria, 1
Martedì 19 ottobre “Bar Ovidius” – Via C. Cattaneo, 2
Mercoledì 20 ottobre “Enoshop Bar Franco” – Via XX Settembre, 8
Venerdì 22 ottobre “Caffetteria Cavour” – Via Cavour, 4a
Sabato 23 ottobre “Il Duetto” – Piazza S. Giovanni, 1

Lunedì, 20 Settembre 2010 09:00

Treves Blues Band Live @ Cuggiono

 

Venerdi' 24 Settembre dalle 21.00 presso il Teatro Sacro Cuore in Via Mazzini 27 a Busto Garolfo avrà luogo il concerto della Treves Blues Band

 

INGRESSO GRATUITO!

L'Art Blakey Jazz Club di Busto Arsizio riapre la stagione jazzistica in grande stile con il concerto dei NAKED QUARTET, quartetto che vedrà Emanuele Cisi al sassofono, Andrea Pozza al pianoforte, Massimiliano Rolff al contrabbasso ed Enzo Zirilli alla batteria.

La serata avrà luogo lunedì 27 Settembre 2010 alle ore  21.30 presso la Sede del Club in Busto Arsizio, Vicolo Carpi, 5.

 

 

Per informazioni contattare

- Castelli Achille 348/2233697
- Sig.ra Paola (presso Irte Spa) 0331/797286 int.332

 

NAKED QUARTET

Ancora un repertorio originale firmato dal bassista genovese Massimiliano Rolff, qui eseguito con autentica maestria da alcuni dei musicisti più
importanti della scena nazionale. In bilico fra mainstream e modernità, qualche standard della tradizione ma soprattutto brani originali per dare vita ad una musica che fa dell’esplorazione e della comunicazione tra i musicisti e col pubblico la sua caratteristica preponderante.

CONTATTI

CountBasie Jazz Club
Genova
www.rolff.it – tel. 338525239

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GUNS N' ROSES

www.gunsnroses.com

Luogo: Mediolanum Forum, Assago (MI)
Data: 5 settembre 2010
Evento: Tour 2010
Voto: 6

 

Ad essere cattivi, si potrebbe dire che Axl è ridotto ad un patetico e rubicondo signorotto di mezz’età circondato da una manica di giullari che giocano, senza peraltro apprezzabili risultati, a fare i Guns n’ Roses. Ad essere cattivi si potrebbe anche dire che questo simpatico signore, un po’ affaticato ed appesantito dagli anni, farebbe bene a comprarsi un ranch in Texas e piantarla di trascinarsi a su e giù per un misero palcoscenico davanti ad un pubblico che sembra rubato ad un concerto di Paola e Chiara.

Però essere cattivi in queste circostanze non è per nulla appagante; e poi ci hanno già pensato gli amici dublinesi ad infierire pesantemente sull’ex-icona rock, quindi possiamo tranquillamente evitare.

Il 5 settembre al Mediolanum Forum di Assago suonano i Guns n’ Roses. Unico superstite della formazione originale è Axl Rose, oltre al fido Dizzy Reed. Si mormora che il vocalist non sia esattamente in piena forma, che la sua voce inizi a dare segni di cedimento (come testimoniato dalla non felicissima performance irlandese), ma al botteghino si segnala comunque il sold-out: altro che patetico!

Il palazzetto è gremito, si fatica ad accedere alle tribune. All’orario segnalato sul biglietto non inizia a suonare nemmeno il gruppo spalla, tali satanici Murderdolls che si sono impegnati ad ammorbare la platea per un periodo di tempo che suppongo si sia aggirato attorno all’ora…ma percepito da tutti come infinito.

Il cambio di strumentazione, nonostante l’impegno degli attrezzisti, sfiora i sessanta minuti di lavoro ed il pubblico inizia a scocciarsi. Tuttavia, il temperamento dei fan italiani non è certo quello irlandese, quindi tutti si rassegnano a subire limitando le dimostrazioni di insofferenza a qualche smodato sbadiglio.

All’alba delle 22.30 le luci miracolosamente si spengono mentre si illuminano gli schermi e le grafiche iniziano a scorrere: ecco i nuovi G n’ R. Chinese Democracy apre il concerto, ma a scaldare gli animi ci pensa la successiva Welcome To The Jungle. Però! Sarà anche appesantito, ma la voce non gli manca di sicuro: il suo inconfondibile timbro sembra inalterato, l’estensione vocale ancora decisamente invidiabile; lo sforzo per tirarli fuori e l'aiutino del tecnico del suono un po’ più consistente rispetto ad un paio di decenni fa.

Ecco quindi It's So Easy, Mr. Brownstone e Sorry prima che la scena sia lasciata interamente a Richard Fortus, il cui guitar solo serve più che altro a concedere una tregua ad Axl. Il vocalist torna sul palco sfoggiando una mediocre Live And Let Die, la cui versione McCartiana era preferibile già ai tempi d’oro della band di Los Angeles.

This I Love e Rocket Queen precedono l’assolo di piano dell’acclamato Dizzy Reed: altra "pausa ristoro" per Mr Rose, il cui rientro in scena avviene sulle struggenti note di Street Of Dreams. Solo un altro pezzo, You Could Be Mine, e di nuovo la ribalta è affidata ad un unico strumentista: è la volta dell’assolo di chitarra di DJ Ashba. Forse la voce di Axl è agli sgoccioli? Neanche per idea, la pausa è servita a ricaricarlo per Sweet Child O' Mine: gli acuti non si fanno pregare, il leader dei Guns n’ Roses va su, fino alla fine, e non si risparmia nemmeno una nota che il pubblico si aspetta. Il meritato riposo alle corde vocali dopo l’esecuzione del celeberrimo brano dal celeberrimo riff ha il suono di Another Brick In The Wall, eseguita al pianoforte da Axl. La postazione è quella giusta per la successiva <i>November Rain</i>, il cui esplosivo finale è supportato da un gioco pirotecnico. Ecco quindi l’immancabile Knockin' On Heaven's Door pochi minuti dopo Ron Thal con un magnifico assolo sul tema di The Pink Panther, condito da wah wah, virtuosissimo tapping e gustosi passaggi su chitarra fretless.
Nightrain chiude la scaletta prima dei due bis: Madagascar e la canonica Paradise City.

Chi si aspettava di vedere i Guns n’ Roses anni 90’, sperando di non sbiadire il ricordo dei tempi che furono, oltre che essere partito col piede sbagliato non è sicuramente un individuo particolarmente realista; chi invece è partito prevenuto, ha trovato pane per i suoi denti e la via spianata per sganciare le critiche più selvagge. Tuttavia, se si accetta l’idea di un concerto “soft rock”, con buoni strumentisti (purtroppo costretti ad imitare i loro predecessori) ed un cantante quarantottenne in grado di offrire ancora performances invidiabili, il ricordo della serata può essere più positivo di quanto immaginato.

Informazioni aggiuntive

  • Artista Axl Rose
  • Luogo Mediolanum Forum, Assago (MI)
  • Data Martedì, 05 Ottobre 2010
  • Evento Tour 2010
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Una nostalgia del tango, una Milonga portera: l’atmosfera che si diffonde nella gremita pizza di Olgiate Olona ha l’incedere deciso e passionale di un immaginario danzatore di chacarera. «Non basterebbero venti serate come questa per regalarvi un assaggio della varietà esistente nella musica tradizionale argentina» afferma Miguel Angel Acosta, sempre molto attento a far comprendere al pubblico i messaggi che le loro canzoni intendono veicolare. Tuttavia, nonostante il limite temporale dell’esibizione, possiamo tranquillamente affermare che questi quattro musicos hanno fatto tutto il possibile rendere questo assaggio decisamente intenso e gustoso, un'esperienza viva e persistente ben oltre il termine del concerto.


La trilogia di apertura è seguita da Alfonsina y el mar, brano dedicato all’omonima poetessa morta suicida in modo drammatico e al contempo poetico: alla melodia iniziale segue la parte di improvvisazione in cui il giovane e bravissimo violinista, Lautaro Acosta, riesce ad imprimere tutta la tensione drammatica richiesta dalla tematica trattata.

Dal mare si passa alla Pianura venezonala con El Diablo Suelto, facendo tappa per un solo di chitarra peruviano «per non fare torto a nessuno», come afferma l’ironico e carismatico Miguel Acosta.

Il viaggio in terra argentina continua con una sosta a Santiago del Estero, città settentrionale caratterizzata da un grigiore cui gli abitanti reagiscono con note allegre ed abiti dai colori sgargianti. Per l’occasione Carlos “El Tero" Buschini dismette i panni del bassista per vestire il ruolo di un più tradizionale “bombista”: il bombo leguero, sorta di tamburo ricavato dal tronco di un albero e pelli di capra, è strumento tipico del folklore argentino che deve il proprio nome alla sua capacità di trasmissione sonora (fino ad una lega di distanza).

E’ il momento di El Choclo, un tango punteggiato da note di violino pizzicato che scoppiettano come chicchi di mais in una padella rovente. Seguono quindi una coppia di classici che soprattutto il pubblico più attempato dimostra di conoscere molto bene: Flor de Lino e Palombita Blanca sono eseguiti in modo impeccabile, la compattezza del suono e l’interplay tra i componenti del gruppo aumentano l’intensità dell’interpretazione, un godimento quasi palpabile per gli ascoltatori definitivamente sedotti dalla musica del Cuarteto Nuevo Encuentro.

Il bombo, strumento ancestrale ormai reso familiare al pubblico, è protagonista del successivo brano El Gato, una danza normalmente eseguita in coppia. Onomatopeica è la successiva chacarera, seguita dal più sociale 9 luglio, brano dedicato all'indipendenza del popolo argentino. C’è spazio ancora per una milonga ed una composizione originale del chitarrista, Che Tango, incentrata sulla tematica del linguaggio e delle peculiarità fonetiche argentine, sostenuta dal bandoneón di David Peccetto.

Il pubblico rapito dall’esibizione chiede a gran voce il bis. Ne saranno concessi tre prima che il Cuarteto lasci tornare alla quotidianità padana un paese che per due ore ha vibrato di passione argentina.

Informazioni aggiuntive

  • Artista Quarteto Nuevo Encuentro
  • Luogo Piazza Santo Stefano, Olgiate Olona (VA)
  • Data Lunedì, 23 Agosto 2010
  • Evento Tour 2010
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NO SPEECH

www.nospeech.it

Luogo: Il Torchio, Inveruno (MI)
Data: 27 luglio 2010
Evento: Rockantina 2010
Voto: 7

Ostacolato a lungo a livello logistico dal temporale, con tanto di grandine, che s'era abbattuto in loco nel tardo pomeriggio, il concerto dei No Speech ha caratterizzato la seconda serata della manifestazione annuale "Rockcantina", che rinfresca di buona e talvolta ottima musica le estati del milanese. La vocalist, Alteria, prende subito in mano la situazione. Scusandosi del breve ritardo, introduce con grinta lo spettacolo con una sorpresa: un breve estratto di Relax dei Frankie goes to Hollywood. Cover band anni '80? Non scherziamo. Un minuto scarso più tardi, senza soluzione di continuità, il sound del gruppo vibra verso il rock, del quale impregnerà l'intero show: Open Your Eyes dei Guano Apes,Call Me dei Blondie e Welcome To The Jungle dei Guns ne sono un corposo antipasto.

Nel frattempo, Alteria ha già smesso il custome di scena trattenendo unicamente un body scoperto sulla schiena che ne modella la figura sinuosa e scattante. E sul palco corre, si dimena, trascina il pubblico il cui consenso cresce con il passare del tempo e dei pezzi. Il calibro aumenta: tocca dai Deep Purple, ai Led Zeppelin di Whole Lotta Love ed al primo assaggio di AC/DC (T.N.T.). Tony è via via più coinvolgente; raccoglie ragazze dal pubblico sul palco, dissemina turpiloquio con moderazione e attira l'audience fin sotto al palco, ululando incoraggiamenti. Breve intoppo: crampo al batterista. Risolto con versione acustica voce-chitarra di Zombie, durante la quale proprio nessuno si sottrae dall'unirsi al refrain. Secondo breve intoppo: falsa partenza di Rock'n'Roll (ancora Led) per black out improvviso. Niente paura: i quattro ne eseguono una versione ancora più cattiva, con il batterista Manuel che deve evidentemente essersi ripreso bene dal crampo, dato che al termine del brano cava un finale di batteria strepitoso e prolungato; dovunque oggi si trovi, John Bonham non potrebbe che applaudire.

I musicisti sono eccellenti: oltre al succitato drummer, il bassista Nando disegna trame che s'intersecano perfettamente con le potenti e precise linee di chitarra di Tony. Dal canto suo, la vocalist non perde un colpo e conduce il concerto con padronanza scenica invidiabile. Il finale è un crescendo di bombe hard'n'heavy e chiude in trionfo: si passa da Highway To Hell per entrare in territorio-Metallica con Enter Sandman e Master Of Puppets. L'apoteosi è negli ultimi dieci minuti dello show, governati dai Sistem of a Down. Nelle prime dieci file i giovani cominciano a pogare, si sbattono addosso l'un contro l'altro cercando di farsi del male fisico, alzano le mani all'unisono, strepitano: durante Toxicity ho visto un invasato dimenarsi paurosamente, dilatando la mandibola e mutando di colore sul viso. Al termine del brano ha assunto un'espressione impassibile, tipo confessionale. Credevo fosse il rigor-mortis, invece poi l'ho visto andarsene con degli amici sorseggiandosi una Guinness.

I No speech, nel frattempo, terminano nel tripudio e si prestano volentieri al contatto con la gente mentre le luci si spengono. Davvero un'esibizione impeccabile per questi quattro ragazzi simpatici e molto, molto talentuosi. Per saperne di più: www.nospeech.it. Io appena posso torno a vedermeli di corsa.

Venerdì, 16 Luglio 2010 14:15

Limiti di dignità

Scritto da

Sono sette anni che David Bowie non emette novità discografiche. Non che in questo lasso di tempo non abbia dato notizia di sé: ha pubblicato compilations, partecipato a collaborazioni anche illustri, ha sbancato (gennaio 2010) il web con il live relativo al “Reality Tour” e soprattutto ha avuto problemi di salute molto seri, sei anni fa, pare totalmente superati. Ma dischi nuovi, nisba. L’ultimo, “Reality”, appunto, era opera matura ed intrigante, e nulla lasciava presagire che il successore si sarebbe tanto fatto aspettare. Ma ci sarà un successore? Il Duca ha compiuto 63 anni da sei mesi, un età oggi risibile per chi fa musica.

Ringo ha appena festeggiato i 70 con mega party e mega live. L’amico Paul ne conta 68, Mick e l’altra pietra simbolo Keith Richards raggiungono quest’anno i 67 e potremmo proseguire a iosa. E se l’artista londinese si fosse accorto di non aver più nulla d’ importante da dire per cui sbattersi ad incidere nuovo materiale? Si può anche ampliare e deformare il discorso in questo senso. Quando è bene che un musicista appenda microfono e strumenti al chiodo? Credo sia giusto che non vengano posti limiti particolari, a livello di incisioni discografiche, se sinceramente l’artista ritiene di dover esprimere qualcosa e non per riempire a caso, ma remunerativamente, un compiaciuto ammasso di vinile. A livello di esibizioni dal vivo, io credo che invece un freno vada posto. E’ giusto, che i palcoscenici del rock mondiale (Italia inclusa) siano calpestati da ragazzi irresistibili con carriere cinquantennali ed oltre? Le personalità che ho citato prima e gli altri miti del rock over-60 e 70 non hanno più bisogno, credo, di consumare ore in palestra e barili di tinta per capelli e scimmiottare se stessi sopra un palco.

Purtroppo è esattamente ciò che si continua a vedere per televisione e dal vivo. Dicano quel che han da dire, se ce l’hanno, con le produzioni da studio, ma non mi si venga a fare un discorso di soldi e lascino i palchi ai giovani, o quanto meno agli adulti. Tornando al duca, se Bowie è in pausa, oppure non inciderà più, per vena esaurita, tanto di cappello. Pensione meritata.

Alfonso Gariboldi

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