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SENZA MUSICA LA VITA SAREBBE UN ERRORE Friedrich Nietzsche

Martedì Maggio 14, 2024
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Martedì 4 luglio, ore 21. Si spengono puntuali le luci del Teatro degli Arcimboldi di Milano e si accendono quelle di scena: inizia lo spettacolo del menestrello più famoso e influente nella «storia della canzone moderna» trasformatosi - in occasione del tour che ha accompagnato l’ingresso nei suoi 80 anni - da cantastorie a talentuoso pianista, centro gravitazionale di una serata blues memorabile.

 

Attorno a Dylan, disposti e attratti come satelliti in un moto sospeso, i musicisti dell’ensemble danno vita ad un sound fuori dallo spazio e dal tempo: chitarra blues, elettrica e acustica sono affidate ai due strumentisti in prima linea, Bob Britt e Doug Lancio; la steel guitar (alternata all’occorrenza a mandolino e violino) scivola sotto le sapienti dita di Donnie Herron, mentre il bassista elettrico e contrabbassista Tony Garnier veglia alle spalle di Dylan, coordinando la sezione ritmica, che forma insieme al giovane Charley Drayton. In questa atmosfera sonora, accarezzato da una luce fioca e calda, punteggiata dai faretti agganciati ai leggii, avvolto dai velluti rossi del teatro, Bob Dylan sembra decisamente a proprio agio, sereno, quasi di buon umore. È proprio vero «che le cose non sono più come prima».

 

La scaletta, ormai ampiamente sviscerata, prevede una serie di classici stravolti, come da tradizione, fin quasi all’irriconoscibilità, alternati a brani dell’album Rough and Rowdy Ways (2020). Cultura alta e bassa, amare riflessioni sulla condizione umana e sui tempi che viviamo, sono al centro della ricerca dell’ultimo Dylan, portata in scena con modi tutt’altro che «rozzi e turbolenti» in una chiave blues cupa, ipnotica a tratti ossessiva, non priva, tuttavia, di momenti brillanti e scherzosi, vissuti a colpi di note ben piazzate, botta e risposta decisi tra sei corde e pianoforte.

 

Watching the River Flow apre il concerto mentre Dylan prende le misure seduto al pianoforte; è sulle note di Most Likely You Go Your Way and I’ll Go Mine che si alza in piedi (lo farà durante tutto il concerto, pur tenendo le mani ben ancorate ai tasti bianchi e neri, sempre inibiti alla vista della platea) quasi a voler cercare un contatto col pubblico. Sarà forse l’evidenza anagrafica ad aver smussato gli angoli di uno degli interpreti più incompresi dai suoi stessi fan, ma sentir uscire dalle sue labbra «Grazie, grazie, vi ringrazio» in modo così spontaneo e cortese, è stato estremamente toccante.

 

I Contain Multitudes riporta alla riflessione, la pacatezza dell’esecuzione rapisce gli astanti, grazie anche ad una performance vocale irreprensibile. Attacco honky-tonk per il blues nostalgico della nuova False Prophet, prima di tornare agli anni ‘70 di When i Paint my Masterpiece.

I brani in scaletta scivolano tra rhythm and blues e accenni rock-n’-roll, arpeggi e riff che si intrecciano, scontrano e poi procedono all’unisono, assoli di chitarra blues e steel, da cui emergono, dirompenti e a tratti dissonanti, le note del pianoforte. A momenti trascendenti, quasi mistici, si alternano siparietti in cui l’imprevedibilità di Dylan è sottolineata dall'atteggiamento dei musicisti intenti, nei passaggi più concitati, a scrutarne l'imperscrutabilità, per interpretare correttamente uno stacco trascinato o la chiusura del brano.

 

Di una cosa sicuramente saremo tutti grati al severo e intransigente Zimmerman: averci evitato il supplizio dei telefonini alzati, degli schermi luminosi, delle distrazioni che ci impediscono di godere in modo autentico dei momenti straordinari. Costringendoci ad ascoltare Dylan ci ha fatto il più regalo più bello, imprimendo indelebilmente questa esperienza nelle nostre memorie (non in quelle sintetiche e caduche dei dispositivi elettronici “usa e dimentica”).

 

Every Grain of Sand chiude l’esibizione, facendo esplodere il pubblico sulle note di armonica dell’assolo finale: sentire il respiro di Dylan che attraversa le lamelle è qualcosa che immancabilmente fa vibrare un fan nel profondo.

Ecco che tra gli applausi si alza e, non senza fatica, si porta alla destra del pianoforte per un saluto al pubblico. Subito dopo, le luci accese e il gran affaccendarsi degli attrezzisti sono un chiaro segnale: Bob Dylan non concederà alcun bis e ci dovremo “accontentare” di quanto concesso fino a quel momento, il privilegio di un accesso riservato, di un viaggio nel tempo e nell'intimità del suo universo sonoro.

Informazioni aggiuntive

  • Artista Bob Dylan
  • Luogo Teatro degli Arcimboldi - Milano
  • Data Martedì, 04 Luglio 2023
  • Evento Rough and Rowdy Ways World Wide Tour

La fredda serata di Locarno si scalda sulle note di Pharrell Williams, che riesce a muovere e smuovere il pubblico della Piazza Grande con il ritmo intenso dei suoi brani.

Pura energia britannica, Ellie Goulding tiene in pugno la Piazza Grande di Locarno.

Apprezzatissimo, acclamatissimo e, come al solito, impeccabile, Marco Mengoni è adorato dal pubblico ticinese. Special guest nella serata che vede protagonista Ellie Goulding, ritaglia anche il tempo per una piacevole performance al kazoo.

Giovedì, 09 Aprile 2015 06:36

Cento Zappa

Il centesimo (e definitivo) album di Frank Zappa uscirà postumo a giugno di quest'anno.

 

Registrato poco prima della morte del musicista, nel 1993, Dance Me This'ha una data di uscita confermata per il primo di giugno ed è stato pensato per essere il suo 100 ° album.

 

Giovedì, 12 Marzo 2015 09:19

METALLICA: line up definitiva!

Il 2 giugno l'Arena Fiera Rho sarà caldissima fin dal primo pomeriggio: sono state infatti definite le quattro band che andranno a completare la line up della giornata di Sonisphere 2015, esibendosi prima di METALLICA e FAITH NO MORE.

 


I primi due gruppi faranno la felicità degli amanti di sonorità metal "complicate": MESHUGGAH sono da sempre amatissimi in Italia, e dopo aver riempito il concerto headliner lo scorso dicembre, tornano per questa data estiva. GOJIRA, già visti in azione con Metallica al concerto di Udine nel 2012, porteranno le loro sonorità di technical death francese. Assieme a loro, WE ARE HARLOT sono il nuovo gruppo di Danny Worsnop (ex-Asking Alexandria) ed HAWK EYES, tengono alta la bandiera dell'hardcore inglese mischiato con lo sludge metal.

 

Ecco di seguito i dettagli della giornata

METALLICA

Faith No More
Meshuggah

Gojira
We Are Harlot
Hawk Eyes

Apertura porte: ore 12.00
Inizio concerti: ore 14.00

Ricordiamo inoltre che, in concomitanza con Expo 2015, la stazione dell'alta velocità di Rho Fiera sarà servitissima con una moltitudine di collegamenti in più.

Biglietti in vendita su livenation.it e ticketone.it

Giovedì, 05 Marzo 2015 17:01

David Gilmour da settembre in tour

David Gilmour ha annunciato che il suo nuovo attesissimo tour Europeo per il prossimo settembre. Il tour sarà occasione di lancio del suo, ancora senza titolo, quarto album solista.

Il tour incomincerà il 12 settembre a Pula, per proseguire poi in alcune delle più belle città e teatri del mondo. Dopo la Croazia sarà la volta dell'Italia con due date: la prima nella spettacolare cornice dell'Arena di Verona il 14 settembre e la seconda al Teatro Le Mulina a Firenze la sera successiva. Gilmour suonerà poi anche in Francia, a Orange, il 17 settembre (Anfiteatro romano d'Orange) e in Germania il 19 settembre nella Konig-Pilsener-Arena di Oberhausen, per poi chiudere in bellezza a casa, con ben tre date a Londra nel tempio della musica mondiale, la Royal Albert Hall (23, 24 e 25 Settembre)

I biglietti saranno in vendita a partire dalle ore 10:00am GMT di Venerdì 6 Marzo 2015.

Per tutte le informazioni consigliamo di consultare il sito dell'artista: www.davidgilmour.com.

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