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Mercoledì, 20 Febbraio 2013 15:12

Rodrigo y Gabriela // Rodrigo y Gabriela

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Per quelli che non lo sapessero, Rodrigo Sanchez e Gabriela Quintero sono due giovani chitarristi messicani che suonano un mix di rock acustico, flamenco e musica latina da lasciare esterrefatti, soprattutto pensando che il tutto è prodotto suonando solo due chitarre acustiche senza sovraincisioni o accompagnamenti.



La storia dei due messicani è molto suggestiva e intrigante, i due hanno suonato per anni in una band di trash metal che traeva ispirazione e cover dalla Bay Area di San Francisco (Metallica, Testament e Slayer) ma visto che non riuscivano a sfondare in nessun modo pur essendo bravi, tiravano avanti suonando nei pressi delle spiagge con le loro chitarre acustiche. Un bel giorno decisero di partire per l’Europa e si trasferirono a Dublino specializzandosi in questo sound particolare fatto solo di due chitarre acustiche. Il mix piace tantissimo nei locali dove suonano e questo li porterà poi a incontrare gente disposta a produrli e a pubblicare un primo cd nel 2002, Re-Foc, e questo album appunto nel 2006, omonimo, che all’interno contiene due cover realizzate come tributo alle due band preferite dal duo, Orion dei Metallica e Stairway To Heaven dei Led Zeppelin, il tutto senza cantato o strumenti di accompagnamento ma solo le loro chitarre acustiche e l’inserimento di un violino, Roby Lakatos, nella traccia Ixtapa.


Fin dalle prime note della prima traccia, Tamacun, si capisce che ci troviamo di fronte a due chitarristi estremamente talentuosi e originali, Rodrigo solista e capace di assoli molto “flamenco-style” e Gabriela dotata di un’abilità nel sostenere la ritmica davvero fuori dal comune. Il brano è un riuscito e trascinante mix di flamenco e blues, dedicata nel titolo ad un indigeno messicano, Erroberto Piza, detto appunto Tamacun, che si batte per proteggere i coccodrilli dall’estinzione.


Ma è con la seguente traccia, Diablo Rojo, nome preso in prestito alle montagne russe di Copenaghen, Red Devil appunto, che il duo dà il meglio. Il pezzo è un trascinante mix quasi indefinibile, un pezzo di flamenco che si trasforma in un pezzo metal acustico e blues-jazz. La ritmica tenuta da Gabriela, picchiando velocemente col polso sulla cassa della chitarra e gli assoli di Rodrigo, sono da lasciare senza fiato. Chi scrive è stato ad un loro concerto a New York City e vi assicuro che dal vivo sono ancora più strabilianti e veloci e la voglia di saltare e ballare è pari alla bellezza delle loro canzoni. I due pezzi seguenti, Vikingman, anch’essa dedicata a Copenaghen e alla vita di strada, e Satori, una parola zen che descrive il momento dell’illuminazione, seguono il solco tracciato dai due precedenti. Trascinanti e mai banali o noiosi, come ci si potrebbe aspettare da dei pezzi senza cantato. La simbiosi creatasi fra i due è unica e dal vivo questo si nota ancora di più e in questi due brani è totale.


Il pezzo successivo, Ixtapa, è dedicata alla città dove arrivarono dopo aver lasciato Città del Messico, la loro prima band e quello che ne è seguito. Il brano sembra uscire da un film ambientato fra Granada e Valencia, strade polverose e mare caldo, la sua potenza è questa: ci fa sognare ad occhi aperti, un’abilità che deriva da un talento cristallino e da un’originalità con pochi eguali al mondo. In questo brano anche il violino, unico “ospite” graditissimo. Eccoci poi alle due cover-tributo, una versione di Stairway To Heaven, deliziosa e mai banale, emozionante quasi quanto l’originale, scusate se è poco, e che non fa rimpiangere l’assenza del Plant di turno e una originalissima versione di Orion dei Metallica che quasi ci fa dimenticare che le chitarre sono solo due e per di più acustiche, quasi come se un master originale di Cliff Burton che componeva la canzone in giardino, fosse arrivata a noi…da brividi. Gli ultimi due brani, Juan Loco, personalissima e spiritosa dedica al famosissimo produttore John Leckie, Juan Loco appunto, che ha creduto ciecamente in loro dopo aver fatto la fortuna dei Radiohead, per citarne uno, e PPA, dedica a tutti quelli che non hanno creduto in loro nell’industria della musica…immaginate pure, sono due tracce zeppe di emozionanti cambi di direzione, flamenco jazz latina rock blues, un mix frullato in maniera sensazionale e talentuosa.



Un disco davvero da ascoltare dall’inizio alla fine d’un fiato e poi riassaporarne le emozioni un brano alla volta, ad ogni ascolto vi accorgerete di essere con la mente su una spiaggia di Cancun prima e subito dopo lungo un vicolo di Copenaghen, poesia pura…

Informazioni aggiuntive

  • Autore: Rodrigo y Gabriela
  • Etichetta: Ruby Works
  • Anno di pubblicazione: 2006
  • Album: Rodrigo y Gabriela
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