AMA music

SENZA MUSICA LA VITA SAREBBE UN ERRORE Friedrich Nietzsche

Giovedì Aprile 18, 2024
Home  //  Dischi  //  Visualizza articoli per tag: Mark Knopfler

Assurti definitivamente alla posizione di star mondiali, gli Straits si permettono di lasciar trascorrere tre anni (periodo parzialmente colmato con la raccolta live di Alchemy) prima di dare un seguito a Love Over Gold. Ma di quest’ultima prova non resta molto. Knopfler sceglie di tornare alla forma canzone, che dei Dire era stata la fortuna, senza più combinarla alle varianti prog che aveva reso il disco precedente il migliore per distacco della loro discografia.
Sarà una scelta premiata a livello commerciale, particolarmente grazie a singoli dal sound definito e delimitato, la quintessenza del pop-rock, d’un’orecchiabilità sbalorditiva, ad esempio in Walk of life, boogie ovvio quanto seducente, retaggio delle dancehall patinate di trent’anni prima.

 

Concetto applicabile anche per So far away, la cui partitura potrebbe apparire su un qualsiasi manuale per “beginners“ di rhythm’n’blues. Ed, infine, per Money for Nothing, scaltro duetto con l’amico e coautore Sting, parodia un po’ crudele dell’uomo della strada e la sua astiosa frustrazione nei confronti della rockstar (“Quello non è lavorare!”), riff elementare, rock accattivante, successo sicuro.

 

Va sottolineato che, in ogni caso, Brothers in arms non è tutto così, anzi. Assicuratosi il favore del pubblico, Knoplfer completa il quinto album del gruppo con una sequenza di brani magari meno immediati, ma quasi sempre di maggior spessore. Dal divertimento all’impegno, si potrebbe dire ascoltando il resto dell’opera. E bisogna ammettere che la varietà di stili ed atmosfere che lo pervade, rende questo prodotto per la maggior parte più che piacevole. Il lavoro è in alcuni casi assai raffinato, qualche volta sofisticato, penso alla complessa sobrietà di Your latest trick, valorizzato dalla celebre parte di sax a cura di Michael Brecker. L’aura di mistero, quasi di mestizia e la lugubre interpretazione del capo la fanno sembrare un’ outtake del disco anteriore.

 

C’è anche la timida dolcezza di Why Worry, una delle melodie più suadenti mai tracciate dal nostro amico di Scozia, col dovuto testo ottimista e rassicurante. La “power side” di Brothers in Arms offre, oltre al rock cosmico di Money for nothing anche la pesante cupezza di “The Man’s Too Strong, e soprattutto la brillante vigoria di One world, l’espressione di movimento più significativa dell’intera raccolta. Si potrebbe storcere il naso di fronte alle piccole gocce di demagogia che zampillano qua e là (“they can’t find a way to be/one world in harmony” su tutte), ma non è questo il tipo di band da cui sia lecito attendersi trattati di sociologia, bensì semplicemente buona musica.

 

E’ quella che si trova qui, niente di trascendentale, beninteso, anche se non manca la curiosità per la favola di guerra di Ride Across The River, permeata di ritmi latini, flauti e distorsioni intermittenti, interessante ma forse eccessivamente autoindulgente, con quel finale infinito che poco aggiunge negli ultimi due minuti del pezzo. Difettuccio che affligge anche Why worry, forse s’è cercato di inserire delle variazioni tecniche su strutture melodiche ben definite, ma in entrambi i casi l’ effetto non replica il fascino ammaliante di Love over gold. A riportare la lancetta del gradimento sul bello stabile è la title track.

 

Brothers in arms, inteso come brano, è una ninna nanna graziosa e sommessa, condotta dalla fisarmonica e dalla Stratocaster del leader, la preghiera discreta dell’uomo che sogna un futuro migliore e rimpiange i propri errori, con pensieri semplici ed eterni (“Let me beg you farewell/every man has to die”). Un motivo afflitto ma non disperato, che nel finale si dipana in una sequenza melodica davvero affascinante.

 

La chiusura migliore possibile per un album straordinariamente variegato, che muta radicalmente di forma e colore canzone dopo canzone, quasi la band volesse prendere le distanze dall’uniformità stilistica del disco di tre anni prima, che comunque, a parere di chi scrive, resta un gradino sopra.

Pubblicato in Recensioni dischi

AMA Radio: scegli la tua musica

Prossimi appuntamenti

« Aprile 2024 »
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          

 

Ultimi concerti

ERROR_SERVER_RESPONSE_301