La proficua collaborazione tra il Premio Tenco e il Chiara si materializza quest'anno in una targa messa tra le mani di Paolo Conte nelle Ville Ponti di Varese, perché "con la poesia del suo vivere e la curiosità di un fanciullo ha aggiunto nuovi universi al nostro immaginario quotidiano".
Io tra i versi della sua poetica non ho mai trovato lo sguardo di un fanciullo, ma la visione di un "mondo adulto" in cui, al limite, "si sbaglia da professionisti". Nessun universo aggiunto all'immaginario quotidiano, ma la meraviglia che ci cela nella più normale quotidianità, sottratta alla banalità cui è condannata per essere celebrata e consegnata ad un'eternità sublime.
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