La trentennale carriera di Pino Daniele, intrisa di collaborazioni internazionali con alcuni dei più grandi musicisti viventi, non è passata inosservata all'organizzazione del Tornto Jazz Festival, che si svolgerà per dieci giorni consecutivi dal 19 al 29 giusgno 2013. Più di un milione di spettatori distribuiti nelle 60 location che ospiteranno eventi e concerti fanno del Jazz Festival di Toronto uno degli appuntamenti più importanti del settore.
Ricordiamo la partecipazione al Toronto Jazz Festival lo scorso anno di Roberta Gambarini (leggi la recensione) e quella di Jovanotti al Luminato Festival, svoltosi nella stessa città (leggi recensione) che lo aveva accolto con un entusiasmo ed una partecipazione d'eccezione, evidente conseguenza dell'immensa comunità italiana che popola la metropoli canadese.
Il concerto si svolgerà lunedì 24 giugno 2013 - ore 20.00 presso Nathan Phillips Square, 100 Queen Street West
Biglietti in vendita su Ticketmaster o telefonando al 1.855.985.5000
La line-up completa del TD Toronto Jazz Festival sarà annunciata il 24 aprile 2013
Per maggiori informazioni: www.torontojazz.com
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ROBERTA GAMBARINI QUARTETLuogo: Main Stage, Toronto
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Roberta Gambarini: voce Dave Restivo: pianoforte Neil Swainson: contrabbasso Willie Jones III: drums |
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Il Main Stage del Jazz Festival di Toronto sceglie l’ampio spazio su cui si affaccia la City Hall per installare il suo tendone bianco e riempirlo di seggiole che sembrano rubate alla sagra del pesce. Il contesto non fa presagire nulla di buono, ma la voce cui è affidata l’apertura della serata del 25 giugno pare smentire le aspettative: l’italiana trapiantata in America Roberta Gambarini annunciata dall’ufficio stampa del festival come la vera erede di Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, e Carmen McRae, sta per calcare il palcoscenico e trasformare un insulso tendone da circo in un tempio del jazz.
L’inizio a cappella della vocalist sfila senza lode nè infamia tra il rumore dei venilatori e il vociare della gente che, a pochi passi dal tendone, si gode gratuitamente l’oneroso spettacolo.
Il canadese Dave Restivo sostituisce Eric Gunnison, il pianista originale della formazione che per un contrattempo dell’ultimo minuto non si è potuto esibire: la presentazione, oltre che dalle parole della vocalist, arriva direttamente dalle dita del pianista che suscita da subito l’entusisamo del pubblico.
La scaletta prevede brani cantati in portoghese, inglese, francese e italiano, regolarmente arricchiti con qualche minuto di scat.
Quando la luce naturale inizia a lasciare posto all'atmosfera più calda del crepuscolo, la cantante originaria di Torino rievoca un ricordo d’infanzia con On the Sunny Side of the Street (presente - racconta - nella discoteca del padre nella versione di Dizzy Gillespie, Sonny Rollins e Sonny Stitt) per poi passare alla struggente Oblivion di Astor Piazzolla, con testo in francese.
Un asoolo di contrabbasso di Neil Swainson apre This Masquerade (Leon Russell), quasi un omaggio a George Benson, artista che avrebbe calcato lo stesso palcoscenico la sera successiva; è quindi la volta di With Every Breath I Take, tratta dal celebre musical di Cy Coleman City of Angels.
Nella riduzione per combo di Multi-Colored Blue, presentata da Duke Ellington nella versione per orchestra, Roberta Gambarini annuncia che sarà in grado di cantare anche la strofa centrale del brano scritta per voce maschile. L'ensamble rientra al completo sul tempo blue del brano per reggere i vocalizzi finali della vocalist.
Si passa quindi al cavallo di battaglia della Gambarini, Estate di Bruno Martino in cui per una volta lo scat lascia il posto ad un solo di cornetta simulata "a mani nude" dalla cantante.
La conclusione è affidata allo swing incalzante di Lover Come Back to Me, con lìassolo di Dave Restivo che conquista uno scrosciante applauso del pubblico di casa.
JOVANOTTILuogo: The Hub, Toronto
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Tra la folla che riempie il grande spazio di The Hub, un prato nel cuore di Toronto su cui si affacciano le migliaia di finestre dei grattacieli, sono in molti a parlare la lingua di Jovanotti, a conoscere parola per parola i testi delle sue canzoni: gente che studia, lavora, vive in città e qualche turista di passaggio. Ma sono anche molti quelli che l’italiano non lo capiscono e, tra un verso e l’altro, chiedono agli amici di tradurre in tempo reale le parole del rapper toscano.
Operazione resa possibile dal volume estremamente (e esageramente) contenuto della musica: «Quando a casa mia non voglio dirturbare i vicini tengo lo stereo più alto» ironizza Jovanotti. Ma di confidenziale non c’è solo il volume: tutta la serata prende una piega amichevole e informale, che permette al rapper di scendere dal palco per cantare e ballare tra la gente. «Sembra una festa in famiglia» afferma un volta tornato sul palcoscenico.
Questo clima sereno e festoso, la calorosa accoglienza in una città lontana, sembra galvanizzare Jovanotti che offre al pubblico un’esibizione sgargiante; a volte sembrano sopresi persino i suoi stessi musicisti che sorridono divertiti alle sue imprevedibili trovate.
Le danze si scatenano fin dai primi brani sui passi di Battiti di ali di farfalla o sui frenetici ritmi jungle di Safari per poi rallentare sui versi romantici di Tutto l’amore che ho, introdotta da alcune parole di Jovanotti che si dice affascinato dalla bellezza di Toronto e dalle diverse storie che hanno permesso alla città di esistere. Quindi, un intro di pianoforte segna l’inizio di una versione reggae di Serenata rap seguita da altri due brani tratti dallo stesso fortunato Lorenzo 1994: Piove e Penso positivo che, dopo un assolo incrociato dei percussionisti, si lascia andare a divagazioni psichedeliche tra synth e basso effettato, pronto a dare il la della successiva (Tanto)³.
Immancabile in un paese anglofono l’ironica (e autoironica) Come Parli L'italiano, in cui affiorano qua e là modulazioni da crooner e tentativi tenorili. La melodia si rende per la prima volta protagonista sulle note di Per te, eseguita in duo piano voce, seguita a ruota da un’imprevista Mi fido di te.
Sempre più scatenato, Jovanotti si lascia andare a passi di danza sugli arrangiamenti flamenco di Bella e si concede un bagno di folla durante l’Omblico del mondo, per concludere lo spettacolo con Muoviti muoviti. Il bis è, su richiesta del pubblico, la bellissima La gente della notte, che il cantautore esegue accompagnandosi con la chitarra, prima di scivolare, nel finale, sul celeberrimo ritornello non-sense di Walk On The Wild Side, trasformato per l’occasione in «To to-ro to-ron to to to to»: a giudicare dalle espressioni e dai commenti divertiti del pubblico, se in Canada conoscessero il significato della parola "tormentone", sarebbe immancabilmente diventato quello dell’estate.
Arte, musica, danza, cinema e magia: il Luminato Festival portta per le strade di Toronto eventi e manifestazione per tutti i gusti. Camminando per le strade del downtown non è difficile imbattersi in palcoscenici giganti, stands, luci, colori, star provenienti da ogni angolo del Pianeta. Il nostro angolo, quello italiano, sarà rappresentato da Jovanotti (Lorenzo Cherubini) che terrà un concerto nel vasto spazio di The Hub, proprio nel cuore dell'Entertainment District.
Ad aprire la serata la rapper, musicista-attrice e poetessa Telmary Diaz, direttamente da L'Havana.
Come fa saper lo stesso Jovanotti tramite facebook, sarà «una bella opportunità, un modo per migliorare e crescere, per incontrare altri musicisti e respirare atmosfere diverse e stimolanti».
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