Secondo appuntamento della manifestazione pavese e ritorno al palcoscenico della sua sede storica.
La dimensione raccolta dei suggestivi interni di Santa Maria Gualtieri, risultano essere la cornice ideale per accogliere il tono colloquiale dell'esibizione di Ares Tavolazzi e Christian Saggese. Il duo regala una performance raffinata e quasi “cameristica”, che non manca di elargire emozioni sul filo di una proficua interazione.
La figura di Tavolazzi non necessita di presentazioni, rappresenta un trait d'union tra vari universi musicali, passando dal rock (e non solo) sperimentale degli esordi con gli Area, alle collaborazioni successive con jazzisti internazionali, dalla sfera cantautoriale a musiche per rappresentazioni teatrali (Fondazione Teatro di Pontedera).
Di estrazione classica, Saggese è chitarrista dal tocco equilibrato e aperto a influenze extracolte, vincitore di premi internazionali (Andres Segovia di Almunecar), vanta collaborazioni illustri anche in ambito rock (Tony Levin, Adrian Belew, Mick Karn, Trey Gunn).
L'approccio “anarchico” dell'artista ferrarese al contrabbasso, produce una gamma espressiva policroma, ricca di dettagli ritmico-percussivi e melodico-armonici, che interagiscono con gli arpeggi e gli sviluppi del chitarrista in elaborazioni ricercate ma mai auto-celebrative, esibendo un repertorio che spazia in molteplici direzioni. La scaletta del concerto incorpora rielaborazioni di brani degli Area, tra cui Luglio, Agosto, Settembre (nero), che apriva il fondamentale Arbeit Macht Frei, composizioni di Tavolazzi scritte per l'opera teatrale Amleto (Silence in the heaven, Danza I), contenute nell'album Godot e altre storie di teatro (Dodicilune, 2008), dove lo stesso Saggese appare come ospite in alcune tracce.
Quasi un divertissement la versione per contrabbasso solo di Norwegian Wood dei Beatles, a cui fa eco l'esecuzione in solitaria del chitarrista con Memoria e Fado di Egberto Gismonti e la Sonata op.47 di Alberto Ginastera.
Una musica contraddistinta da una lieve sfumatura jazz, increspata da influssi classici e sapori mediterranei nel segno di una sperimentazione romantica.
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