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SENZA MUSICA LA VITA SAREBBE UN ERRORE Friedrich Nietzsche

Martedì Dicembre 10, 2024
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Spetta a Javier Girotto & Aires Tango aprire ufficialmente il Piacenza Jazz Fest, giunto (con soddisfazione) al giro di boa delle dieci candeline. Un traguardo di gran peso, che colloca la rassegna emiliana nel novero dei festival di settore più accreditati in ambito nazionale, una proposta variegata dagli alti standard qualitativi.

 

Il direttore artistico Gianni Azzali e il sindaco di Piacenza Paolo Dosi hanno sottolineato nel discorso introduttivo come, nonostante mille difficoltà, si sia riusciti a mantenere viva una realtà strutturata come questa, divenuta ormai appuntamento imprescindibile per gli appassionati di jazz. Il concerto si è tenuto all'interno della location Le Rotative, ex area industriale legata alla storia del quotidiano locale Libertà, riconvertita in spazio multimediale; l'orario insolito non ha condizionato l'affluenza di pubblico, numeroso e carico d'aspettativa. Aspettativa risolta dall'esibizione degli Aires Tango, formazione che vanta ormai un affiatamento simbiotico frutto di una convivenza quasi ventennale (il gruppo è stato fondato nel 1994).

 

La musica del quartetto è una sapida ricetta che bilancia in modo intelligente stilemi del tango e improvvisazione jazz, innestando sapori etnici di origine andina che ne allargano l'orizzonte espressivo. Gli schemi armonico/ritmici del tango vengono espansi da un approccio tipicamente jazzistico (preponderante), attraverso un altalenante gioco di linguaggi.

L'attento controllo delle dinamiche, permette invece passaggi repentini dai pianissimo ai fortissimo, increspando l'incedere narrativo, caratteristica riscontrabile nel tango di Piazzolla, figura di riferimento per il gruppo. Girotto sfoggia un fraseggio fluido, ricco di cromatismi e dalla inesauribile cantabilità (anche nelle sortite solistiche), tratteggia struggenti pagine liriche o porta il sax soprano ai limiti dell'estensione inerpicandosi in sanguigne declinazioni. Contraltare del leader, Gwis avvicenda un accompagnamento sobrio e discreto (con sviluppo di linee tematiche anche sulla mano sinistra) ad accesi impeti solistici. Fondamentale in questo contesto l'apporto ritmico, elemento base della musica latina e di tutti gli idiomi di derivazione africana, ben espresso dalle suggestioni percussive di un fantasista come Michele Rabbia affiancato dalle linee umorali del basso elettrico di Marco Siniscalco.

 

La scaletta ha pescato sia nel repertorio storico che nelle incisioni più recenti: dall'apertura in crescendo, con un medley dei brani Pasión Albiceleste, Alborada e Caida Lenta, all'intensa dedica dai contorni malinconici Abuelas de Plaza de Mayo, suonata da Girotto al flauto andino (uno dei vari modelli in suo possesso), senza tralasciare le movenze tangueire di Pichuco e le poliritmie di La Luna. Nel mezzo Il Senso della Vita, Felliniana e 11 Mayo. La scelta del bis cade su Mi Niño, collage di ninne nanne da cui fuoriescono assonanze Haydniane.   

 

 

 

Pubblicato in Jazz

Fabrizio Bosso & Javier Girotto-Latin Mood Vamos Sextet In occasione dell'ultimo appuntamento della rassegna musicale, Ares Onlus - Eventi per il mondo riserva al suo pubblico una serata d'eccezione con il Fabrizio Bosso & Javier Girotto - Latin Mood Vamos Sextet.

Dice Davide Ielmini, musicologo e docente al conservatorio Giuseppe Verdi di Como:

«Bosso adora, e pratica con convinzione sin dall’adolescenza, quell’hard bop che Girotto conosce, avvicina ma non applica con assoluta accondiscendenza. Bosso è uomo che insegue l’America; Girotto è ricercatore di terra, scava nel profondo, non teme la sfida con i reperti archeologici del mondo».

 

INFORMAZIONI E BIGLIETTI

 

Rivendita Autorizzata "Matic" via Mazzini Angolo via Cadorna – Busto Garolfo (MI) - prenotazioni telefoniche 199.426.809
Casa del Disco: Piazza del Podestà, 1 - Varese - Tel: +39 0332.232229 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Carù Dischi: Piazza Garibaldi, 6 - Gallarate - Tel: +39 0331.792508 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Disco Stores: Via Felice Cavallotti, 1 - Legnano - Tel: +39 0331.594093 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Libreria Boragno: Via Milano, 4 - Busto Arsizio - Tel: +39 0331.635753 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Notizie

Tra spirito da bottega e professionalità, un seminario che germoglia

di Lorenzo Manfredini

Chieti in jazz 2011E’ in una delle prime “serate da cappotto” che Chieti respira l’aria calda del Jazz. Nei palchetti dello splendido teatro “Marrucino”, mezzo pieno (e non mezzo vuoto), si fa strada la voce di Stefano Zenni, presidente della Sidma e organizzatore del progetto Chieti in Jazz. Dalle sue parole si evince una forte soddisfazione quando, presentando i musicisti della Sidma Jazz Orchestra, fa leva sul fatto che la maggior parte di questi siano giovani abruzzesi; testimoni ultimi di un fermento che sotto sotto scuote l’ignoranza e il disinteresse da cui spesso siamo circondati.

A luci spente, è Roberto Spadoni che spiega la particolarità del progetto, di come sul palco saranno due distinte formazioni (Combo e Big Band) a suonare gli arrangiamenti dei ragazzi partecipanti al seminario. Ed è subito musica.

Il piccolo gruppo comincia a far sentire ciò che ha da dire, forse per l’emozione, solo dopo il primo impatto. Ma il tono è pacato, non spento. Non c’è bisogno di scintille per far suonare come si deve l’evanescente There Is No Greater Love, e in Au Private già si cominciano a schioccare le dita. Ma è con la Big Band che le orecchie vengono soddisfatte. L’impatto sonoro con la sezione di fiati accende l’aria in uno spassoso arrangiamento di To Totò. Le percussioni entrano in scena e ritmano i lavori degli “allievi” che con una bella miscela di brani fanno cenni ammiccanti alle loro influenze. In I Mean You fa eco il Jungle Style. L’arpa in September Song si fa spazio dal piccolo centro del palco e rende per un attimo intima l’atmosfera.

Il maestro Spadoni dirige nel clima disteso che ha contribuito a creare e fa gli onori di casa presentando i vari musicisti che si alternano sul palco. E’ magnetico il trio di voci femminili nel quale “le belle” della serata cantano So in Love, ed è a dir poco azzeccato il finale, un trionfante arrangiamento della colonna sonora di Ritorno al Futuro. E’ dunque tra i sinceri e calorosi applausi del pubblico che si conclude quest’edizione del Chieti in Jazz Festival, una realtà vera, di quelle che mancano da noi. La scioltezza con cui sono trascorsi gli otto giorni di programma (nei quali oltre al concerto finale e alle lezioni del seminario si è svolta la Masterclass con Javier Girotto e il suo relativo concerto) è una chiara testimonianza di quanta cura sia stata messa nell’organizzazione.

Ciò che forse è mancato e andrebbe rivisto nelle prossime edizioni, è il dare l’opportunità ai compositori dei pezzi per Combo di dirigere i loro stessi arrangiamenti. “Di lui è stato detto…” che forse era pomposo chiamarlo festival; ma lo spirito della parola stessa e quello dello svolgimento del progetto, lo rendono tale molto più di tante altre realtà ben più blasonate.

Alla fine non è solo la grandezza che rende “grande” qualcosa.

Pubblicato in Rock

L'edizione 2011 dei seminari Chieti in jazz si è conclusa con un doppio concerto: sabato 8 ottobre si è esibito il "solitario" Javier Girotto e il giorno successivo è stata la volta degli studenti, con la prova del SIdMA Jazz Combo e SIdMA Jazz Orchestra.

Ma a Chieti in jazz non sono solo i musicisti a coltivare la propria passione. C'è chi quella musica cerca di comprenderla e tradurla in parole: una faticaccia, ma qualcuno deve pur farlo! E i migliori candidati sono proprio gli studenti del seminario di Musicologia e Giornalismo jazz che quest'anno sono riusciti, con ottimi risultati, ad interpretare il gran finale e regalerne le emozioni a tutti coloro che avrebbero voluto essere là. Valutate voi stessi:

 

 

Se vuoi scegliere la recensione che secondo te è riuscita a rispecchiare meglio lo spirito della serata (o semplicemente della persona che ti sta più simptica o ti ha pagato di più) vota il sondaggio sulla pagina facebook di AMAmusic

Per informazioni sui seminari Chieti in jazz clicca qui

Pubblicato in Uncategorised

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