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Giovedì, 05 Marzo 2015 17:09

Carmen Consoli // L'abitudine di tornare In evidenza

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Carmen Consoli // L'abitudine di tornare Carmen Consoli // L'abitudine di tornare

Ri(flessioni) sulla via del ritorno

 

Quando si sceglie la via del ritorno si attraversa un ponte che collega Ieri, ovvero l'immagine che si ha di sé stessi nel passato e il Domani , ovvero quello che vorremmo diventare. In questo caso, anche se il viaggio è metaforico, dopo 6 anni passati lontano dalla scena musicale e la nascita del piccolo Carlo Giuseppe ("Questa piccola magia"), Carmen Consoli costruisce un ponte tra la se stessa di ieri, la cantantessa romantica che non si accontentava di amori di plastica, e la Carmen di domani.

 

"L'abitudine di tornare", l'album-ponte costruito per il ritorno in scena è senza dubbio di portata molto solida e dall'architettura sofisticata. Personalmente ho amato moltissimo il ricordo delle atmosfere passate, i pilastri su cui poggia l'intero album. Le melodie forse un po' ingenue, autentiche e rassicuranti di brani come la title track "L'abitudine di tornare" e "Ottobre" mi hanno ricordato la Carmen di "Confusa e felice" e "Stato di necessità", quella che ha accompagnato i miei pomeriggi post adolescenziali da futura donna che ritrovava in lei la voglia di fare musica, di scrivere, di emergere come musicista e come donna in grado di affermarsi nella vita, con la stessa forza, meglio e di più dei coetanei di sesso maschile.

 

Paradossalmente per certi aspetti ho amato più questi nuovi brani rispetto agli ultimi album pre-ritorno. Li ho trovati più sinceri, autentici. Mi è sembrato di ascoltare una rilettura, quasi terapeutica, frutto di un lavoro fatto su sè stessi che solo il distacco e la presa di coscienza del proprio essere sa dare. Un ritorno alle origini e alla Sicilia sincero come il profumo del mare in pieno inverno. Ho ritrovato con piacere la musicista che avevo amato, più matura.

Una donna in grado di argomentare con delicatezza e profondità temi contemporanei e sociali come la mafia in "Esercito Silente", la crisi economica della classe media in "E forse un giorno" o di narrare amori appassiti come in "Oceani Deserti". Oltre alla piacevolezza di riscoprire Carmen, questo album mi ha regalato un'ipotesi sulla "Carmen to be" quella che potrebbe o vorrebbe essere. E devo dire che mi ha convinto molto e pure ingolosito.

 

Si tratta di una Carmen complessa, di cui si intravedevano alcune anticipazioni in "Mediamente isterica", sprazzi di un futuro possibile che sinceramente non mi avevano convinto affatto. Qui i brani "nuovi" (la cronaca postmoderna "La signora del quinto piano" o "La notte più lunga") sono così validi che bastano a compensare una non proprio netta presa di posizione probabilmente più legata alle logiche di mercato che alle reali necessità d'artista.

 

Carmen ha scelto un ritorno soft. Un ritorno d'abitudine perfettamente riuscito. È tornata in punta di piedi accontentando i vecchi fan, facendo però un passo verso una strada nuova, con la coscienza di una quarantenne. Avrei preferito avesse osato di più, ma, ripeto, nel complesso questo album è senza dubbio uno dei suoi migliori. La musica italiana ha ancora sete di innovazione, di una forza creatrice che tenga conto anche delle proprie radici cantautorali. Sicuramente una grande spinta possono darla quei talenti, oggi quarantenni, della "nouvelle vague" italiana degli anni '90 - che in quegli anni, ispirati anche dal pop d'Oltremanica, hanno gettato il seme del cambiamento, forse senza riuscire pienamente a coglierne i frutti.

Informazioni aggiuntive

  • Autore: Carmen Consoli
  • Anno di pubblicazione: 2015
  • Album: L'abitudine di tornare
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Barbara Vidili

Pubblicitaria appassionata di musica. Nasce con Battisti e De Gregori, cresce con i Guns N'Roses e l'heavy metal degli Iron Maiden, e poi, ripercorrendo a ritroso la storia della musica, rimane folgorata da Bowie, dalla New Wave anni '80 e dai Beatles. Cantante per passione, musicalmente onnivora, ha fatto della ricerca sulle voci femminili una vera e propria vocazione, dalla quale nascono la coverband Chelsea Morning e il progetto M4V - Music 4 Venus