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Mercoledì, 20 Marzo 2013 10:41

Black Country // Black Country Communion

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Black Country // Black Country Communion Black Country // Black Country Communion

L'attesa non è stata lunga. Dopo qualche mese che apprendo la notizia della nascita di questo Super gruppo (e definizione non è stata mai tanto reale) ecco qui fra le mie mani il disco da parte mia più atteso del 2010: Black Country dei BCC.

Il gruppo in questione nasce da un'idea di Glenn Hughes (famosissimo bassista cantante già nei Deep Purple e Black Sabbath); a questo mitico personaggio aggiungete Joe Bonamassa (forse il maggior talento chitarristico blues in circolazione), alla batteria il figlio del batterista dei Led Zeppelin, Jason Bonham e alla tastiera Derek Sherinian (Dream Theater). Alla fine avrete un mix inarrivabile di talento bravura esperienza e sfrontatezza rare da trovare oggi in una sola band, senza dimenticare la produzione perfetta di Kevin Shirley (già produttore degli Iron Maiden). Il disco che ne nasce è “live”, presa quasi diretta, senza fronzoli, alla “Zeppelin” nel senso più vero del termine. Quasi nessun overdubbing, niente assoli di tastiera sopra un tappeto di altre mille incisioni: canzoni nate da jam sessions...e che jam sessions!!!

Si inizia con la title track che poi avrebbe dovuto anche essere il nome del gruppo (adattato poi con Communion) e cioè Black Country...e si parte subito con Hughes che la fa da padrone con un riff di basso da far tremare le casse...e poi via...un treno hard rock blues come non se ne sentivano da anni...cantato sporco e urlato... "I am the messenger...this is my prophecy"...niente di più azzeccato caro Glenn, un disco che è davvero una profezia, il rock non muore mai e nemmeno gli assoli fumiganti di Bonamassa...un talento cristallino davvero...fantasioso e mai banale...e suonando blues è dura non ripetersi mai...un crossover fra blues e rock come non se ne sentiva dai tempi del buon Jimmy Page...e scusate se è poco.

Si prosegue in bilico fra mainstream hard rock e blues con assoli di hammond e chitarra, una sessione ritmica che sarebbe da usare come insegnamento per le band di oggi e una voce da far impallidire ventenni che si credono bravi. Da segnalare il mid tempo hard rock di Down Again, il blues sporco e trascinante di Beggarman E poi la gemma, secondo chi vi scrive, del disco e cioè Song of Yesterday che inizia con un arpeggio delicato, la voce roca di Bonamassa che blueseggia, l'orchestra, cornamusa sfumata e poi il pathos esplode con un potente riff chitarra e basso. Una canzone che ti entra dentro, accompagnata dall'organo hammond di Sherinian.

C'è spazio per una vecchia canzone scritta anni fa da Hughes per il suo gruppo Trapeze Medusa, un tributo al padre di Bonham che amava suonarla assieme a Glenn, anni d'oro e mai dimenticati dagli amanti del vero hard rock, e fa capolino in No Time un inaspettato bridge orchestrale che non sfigura anzi accresce l'epicità della canzone, mai banali, trascinanti. Il lavoro prosegue alla grande fra cavalcate blues rock molto più psichedeliche e dilatate per finire alla maniera degli anni '70 in una canzone-jam di oltre 11 minuti Too Late For The Sun, splendido punto esclamativo di un disco che definire indispensabile è poco.

Finisco la recensione con la speranza che non sia un episodio a sé stante ma sia la nascita di una band che possa durare...soprattutto dal vivo...see ya!

Informazioni aggiuntive

  • Autore: Black Country Communion
  • Etichetta: J&R Adventures
  • Anno di pubblicazione: 2010
  • Album: Black Country
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Alfonso Gariboldi

Poesie, racconti, recensioni: la caleidoscopica  proposta di Alfonso Gariboldi per AMA music si traduce in una acuta retrospetiva che indaga vizi e virtù degli album che hanno fatto la storia della musica. Ogni sua recensione è arricchita da un collegamento storico, un aneddoto, una riflessione sagace che contribuisce a delineare lo stile irreprensibile e irriverente della rivista.

Per ulteriori informazioni circa l'attività letteraria di Alfonso rimandiamo al suo sito personale www.alfonsogariboldi.it

Sito web: www.alfonsogariboldi.it

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