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SENZA MUSICA LA VITA SAREBBE UN ERRORE Friedrich Nietzsche

Venerdì Marzo 29, 2024
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Martina Bernareggi

Martina Bernareggi

Durante gli anni dell'università inizia a lavorare presso una testata locale continuando l'attività giornalistica in ambito musicale e  sportivo come freelance.
Iscritta all'ordine dal 2007 crea il progetto AMA music per dar voce alle realtà locali o parlare dei grandi nomi con il gusto e l'approfondimento che difficilmente si trovano nel web.

Giovedì, 21 Aprile 2011 16:03

Roger Waters The Wall

ROGER WATERS

www.roger-waters.com

Luogo: Mediolanum Forum, Assago (MI)
Data: 4 aprile 2011
Evento: The Wall Live Tour 2011
Voto: 8


Sapevo che avrei visto cinghiali volare tra gli anelli del Forum, aerei precipitare, giganti mostruosi muoversi sulla scena ed interagire con i musicisti; mi han detto che durante il concerto, mattone dopo mattone, avrebbe preso forma un muro di 70 metri il cui crollo, ovviamente, avrebbe sancito la fine dello show (e riaffermato un ideale); insomma, la storia la si conosce, la musica pure. In definitiva prima di vedere The Wall sapevo tutto, tranne che tutto mi avrebbe stupita.

In perfetto orario le luci si spengono e il palazzetto si trasforma. Lo spettacolo non si vede dalle tribune: lo spettacolo sono le tribune stesse. Una contraerea circonda la platea con effetto dolby, occhi di bue scandagliano il pubblico nascosto nella penombra, un aereo si abbatte sui pezzi di muro al lato del palco e prende fuoco tra esplosioni pirotecniche: In The Flesh ci spinge a colpi di scena nella ferita di Waters, nel dramma di The Wall.

Uno schermo tondo appeso al centro della scena è il fulcro delle proiezioni, completate ai lati dal muro utilizzato come megaschermo in divenire. Le immagini che scorrono sono sia tratte dell'opera originale, sia video creati ad hoc per lo show. Di quest'ultima categoria fanno parte i primi piani delle vittime di guerra, militari e civili, che scorrono durante The Thin Ice, il primo dei quali è un omaggio al padre di Waters morto ad Anzio nel 1944.

Impossibile – penso - che lo spettacolo possa tenere lo stesso tenore per tutta la sua durata; e vengo subito smentita. Le emozioni sono in crescendo, come i personaggi sul palco: il severo e dispotico professore-martello disegnato da Gerald Scarfe si materializza in versione marionetta di 90 metri alla destra del palco. Con movimenti fluidi e perfettamente ritagliati sull’animazione originale il pupazzo oversize sembra minacciare i musicisti finché il monderno coro di bambini freestyle di Another Brick in The Wall lo caccia dal palco.

A metà serata manca solo un mattone al completamento del muro: è l’unico spiraglio da cui ancora si intravede il palcoscenico prima che Waters, affacciato verso il pubblico, chiuda brano, primo tempo e contatto visivo. Nella seconda parte sono i quindici proiettori puntati sulla parete a dar vita ad uno spettacolo surreale: il muro esplode, implode, si liquefa e riscostruisce grazie ad effetti 3D estremamente suggestivi.

I musicisti sono celati alla vista del pubblico. Si elevano al di sopra del muro tramite un sistema di montacarichi e pedane mobili solo nei momenti in cui il loro ruolo è centrale (un esempio su tutti, il sacro solo gilmouriano di Confortably Numb). In tutto questo Waters ha il carisma e il phisique du role per non essere oscurato dalle sofisticate ed eccezionali scenografie, è l'assoluto protagonista e si cala perfettamente nei panni del suo alter ego; c'è tuttavia chi paga il prezzo di tutto questo sfoggio: il concerto stesso, lo spirito live, il rapporto intimo ed empatico tra l'artista e il suo pubblico.

Ma lo scopo dello spettacolo non era certo questo. Waters ribadisce nel 2011 la sua condanna delle dittature, dei soprusi, dei giochi di potere che si abbattono sull'umanità come le bombe che in Goodby Blu Sky prendono simbolicamente la forma di svastica, stella di david, falce e martello, dollaro. Lo scopo dello spettacolo, perfettamente centrato, era stupire, colpire e suscitare una rifilessione attraverso la musica e la metafora immortale di The Wall.

Sabato, 05 Marzo 2011 19:12

Gente in Comune in Concerto

L'ANCI (associazione nazionale comuni italiani) con il sostegno di Regione Lombardia e Comune di Milano presenta una

SERATA MUSICALE DI SOLIDARIETÀ CON I COMUNI ALLUVIONATI DEL VENETO

Venerdì 11 marzo 2011 - ore 21.00

Teatro FRANCO PARENTI di via Pier Lombardo, 14 - Milano


Nell'ambito delle CELEBRAZIONI PER IL 150° DELL’UNITÀ D’ITALIA avrà luogo lo spettacolo musicale dei GENTE IN COMUNE - la band dei sindaci d'Italia.

Nel repertorio della band ritroviamo classici degli anni Sessanta e Settanta della musica Italiana, dai Nomadi a Battisti, dalle Orme ai Dik Dik,  intervallati per l'occasione da un testo incentrato sulla tematica dell'amore e della solidarietà scritto da Mauro Parrini e letto da Martino Garavaglia.

I GENTE IN COMUNE sono:

Sergio Garavaglia - voce
Maurizio Salvati - chitarra solista
Oscar Valente - Chitarra e voce
Livio Garavaglia - Batteria
Luca Brusadelli - Tastiere
Fabio Losa - Basso

Ingresso a offerta libera

Per informazioni www.genteincomune.it

Scarica la locandina


 

Lunedì, 28 Febbraio 2011 00:00

Around Coleman

GIOVANNI FALZONE SPECIAL BAND

Luogo: Art Blakey Jazz Club, Busto Arsizio (VA)
Data: 28 febbraio 2011
Evento: Rassegna Jazz
Voto: 9

Una serata all’Art Blakey Jazz Club riesce sempre ad incantare grazie al suo particolare fascino anacronistico: la frenesia della contemporaneità e lo squallore di una modernità asettica non riescono ad oltrepassare le spesse tende in velluto rosso che preservano una scena d’altri tempi, calcata dai migliori jazzisti in circolazione.

Se poi, dietro alla porta d’ingresso, ad aspettarti ci sono un gruppetto di note pronte a trasportarti dritto al cuore di Lonely Woman, è inevitabile sentirsi parte di un epos in cui sembrano riecheggiare le parole di Ornette Coleman «Non ho mai cercato di suonare la musica del mio tempo, ho sempre cercato di  pormi fuori dal tempo».


Simili i presupposti da cui prende le mosse il progetto della Giovanni Falzone Special Band per uno spettacolo che, senza lasciare dubbi circa gli intenti, intitola Around Coleman. E’ lo stesso trombettista siculo a sottolineare la volontà di inserirsi sulla scia di quel modo di vivere e pensare la musica, al di fuori e oltre le regole del tempo, pescando dal repertorio delle origini, quindi interpretando liberamente standard e brani originali, concedendosi tanto al free quanto al bop, senza temere incursioni di altri generi musicali.
Le intenzioni di Falzone trovano terreno fertile per diventare un funambolesco spettacolo in grado di divertire, coinvolgere ed emozionare grazie a musicisti che non si fanno pregare quando si tratta di dare al brano il proprio apporto unico e peculiare: all’esplosivo e incontenibile trombone di Beppe Caruso fa eco il versatile ed impeccabile Francesco Bearzatti, mentre Zeno De Rossi, eclettico, regge sapientemente la ritmica assieme al contrabbasso di Paolino Dalla Porta; il tutto è prepotentemente orchestrato dall'istrionico Falzone che imprime la propria personalità tra le note di ogni brano.


L'apertura affidata a Blues Connotation, tratta da Ken Burns Jazz di Ornette Coleman, sembra voler dichiarare apertamente agli ascoltatori che dovranno aspettarsi un’esibizione libera di spaziare attraverso un ampio universo sonoro, senza  restrizioni o paletti di alcun genere. Così la sucessiva Fuga mentale, brano originale di Falzone, può tranquillamente andare a parare sulle note di Lonely Woman in un gioco di rimandi e citazioni in grado di divertire pubblico e musicisti. Il gioco si ripete col successivo brano introdotto da un solo di batteria che prepara la scena all'unisono dei fiati; il giro degli assolo inizia con la tromba del leader, prosegue con il trombone sordinato di Caruso e si conclude sulle note vellutate e aeree del sax di Baerzatti.

Il viaggio della Giovanni Falzone Special Band non può non soffermarsi sull'emblematica Free, presente nell'album Change of The Century del 1959, primo brano della storia in cui compare ufficialmente la parola che avrebbe contraddistinto un'epoca del jazz. Si tratta di una serie di microtemi, frammenti di pochissime battute, attorno ai quali i musiciisti si divertono a costruire ed improvvisare: una sferzata di energia allo stato puro proviene dal fraseggio di Beppe Caruso che modula ed arricchisce il suono con qualunque tipo di artificio, dalla straight al growl.  In quanto a fantasia non è da meno De Rossi che dopo aver messo mano a stracci, catene ed aver utilizzato le bacchette in tutti i modi (anche impropri) possibili, in un finale che rischia di sfociare nel garage stacca il piatto dalla piantana e continua a percuoterlo sulla pelle del rullante.

La serata continua con ordine cronologico approdando a Ornette! (1961), ma per il congedo si sceglie un'inversione di marcia con un salto al jazz delle origini di Bourbon Street, nome di una via centrale di New Orleans, appunto: Bearzatti accantona il sax per dedicarsi ad un clarinetto scanzonato, che sembra in alcuni passaggi fare il verso al minstrel.

Allegramente si conclude quindi un concerto intenso e coinvolgente, senza sbavature nè tempi morti, interpretato da cinque assoluti protagonisti della scena jazzistica internazionale.

Venerdì, 04 Marzo 2011 09:12

Lucca Jazz Donna

Lucca Jazz Donna 2011Sono donne, artiste, strumentiste e cantanti provenienti dall’Italia e dall’estero. Sono 18 e sono state selezionate per questa VII edizione di Lucca Jazz Donna, festival di jazz al femminile organizzato dal Circolo Lucca Jazz, dal Comune di Lucca e dalla Provincia con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Lucca, della Banca del Monte di Lucca, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Regione Toscana all’interno della Toscana dei Festival.

Scarica la locandina

 

 

 

 


 

Domenica, 30 Gennaio 2011 08:12

Presentazione del libro-cd UNA ROSA

Il giorno 8 febbraio alle ore 21,30 presso la casa-museo "Centro Studi Dante Bighi" in via Carletti 110 a Copparo si terrà il concerto di presentazione del libro-CD Una Rosa pubblicato dalla casa editrice Bonobo di Bologna e distribuito in tutta Italia nei circuiti Feltrinelli, Melbook, Mondadori. Il CD contiene storie in musica composte da Roberto Manuzzi nell'arco di un paio d'anni per il duo sassofono-pianoforte da lui formato con la pianista ferrarese Paola Tagliani, sodalizio artistico ormai consolidato con numerosi concerti all'attivo. Tra i "racconti musicali" di Manuzzi spiccano le Storie ferraresi dedicate a personaggi marginali di ieri, ma ricordati con affetto dalla maggioranza dei ferraresi come Pendenza, l'Ammiraglio, lo Sceriffo. A rendere prezioso e di grande qualità il cd, oltre alle perfette riprese audio di BH audio service, le immagini grafiche della copertina e dell'interno curate dalla affermata artista ferrarese Ketty Tagliatti con l'elaborazione grafica di Marilena Benini. A villa Bighi a narrare le "storie" ed altri frammenti di racconti tratti dal CD vi sarà la voce recitante di Marcello Brondi. Una Rosa è già stato presentato alla fiera del libro di Roma, a Saronno (MI), a Napoli e sarà presentato prossimamente anche a Milano, Firenze e Bruxelles.

UNA ROSA

Roberto Manuzzi, sax soprano
Paola Tagliani, pianoforte
Marcello Brondi, narratore

 


 

 

Guida all'ascolto con Stefano Zenni

It Don't Mean a Thing: la storia del jazz e il mito dell'improvvisazione

Il 25 gennaio 2010 avrà luogo presso il Cinema Eden di Brescia il primo dei due incontri di Guida all'ascolto. L'appuntamento è con Stefano Zenni, musicologo, docente presso la sede italiana della New York University, presso i Conservatori di Bologna e Pesaro e presidente della Società Italiana di Musicologia Afroamericana.

Per informazioni:

Jazz in Eden

Sito ufficiale di Stefano Zenni

Martedì, 18 Gennaio 2011 11:26

SUONI CHE NON ATTENDONO RISPOSTA

ESCE IL NUOVO ROMANZO DI ALFONSO GARIBOLDI

Titolo: Suoni che non attendono risposta

Romanzo di 324 pagine

Copertina Cartonato - Formato 15x23 - bianco e nero

Terminato il 9 ottobre 2010 - Stampato nel gennaio 2011

Per la lettura dei primi capitoli e per l'acquisto clicca qui.

Suoni che non attendono risposta, ossia le vicende di un gruppo di giovani che hanno in comune una passione che si affievolisce non appena la "vita adulta" comincia a presentare conti. Ognuno cercherà di istradarsi verso un "riciclo di aspettative" che lo prevenga da una prematura amarezza di vita. E con risultati sorprendenti!

Giovedì, 24 Dicembre 2009 18:26

Newsletter dicembre 2010

Mercoledì, 15 Dicembre 2010 15:21

Gli eroi sono tutti giovani e belli

FRANCESCO GUCCINI

www.francescoguccini.it

Luogo: Mediolanum Forum,Assago
Data: 10 dicembre 2010
Evento: Tour 2010
Voto: 9


Se anarchia implica disordine, qualcuno mi dovrà spiegare cosa ci faceva buona parte delle dodici mila anime inneggianti alla A cerchiata seduta in modo composto sul pavimento del Forum di Assago, senza che nessun'autorità cercasse di imporre una qualsivoglia norma comportamentale.
Già, perché un concerto di Guccini bisogna goderselo seduti in terra, con le gambe incrociate ed una bottiglia di vino tra le mani, non importa che si abbia 10 o 70 anni (tanto era vario il pubblico che il cantautore emiliano, generazione dopo generazione, continua ad ammaliare).
Inizia lo show, via al monologo: ciascuno ascolta rapito il protagonista della serata che si presenta sempre allo stesso modo, giovane e bello (chi trovasse questa affermazione strampalata probabilmente si sarà limitato ad un superficiale e fuorviante colpo d'occhio). Attualità, politica, una battuta per introdurre del il primo brano "a sorpresa” e Canzone per un'amica già risuona all’interno del palazzetto. Si prosegue con un salto temporale di un paio di lustri, Lettera, per poi ritornare alla leggenda di Noi non ci saremo.

Spazio quindi a brani dei primi album, alcuni dei quali insoliti per la scaletta live: sulla scena sfilano, quasi fossero reali, personaggi appartenuti alla storia di Francesco Guccini: ecco Il frate , Amerigo e, sublime, Il pensionato, introdotti, come si fa tra amici, con racconti, aneddoti e un velo di nostalgia. Seguono canzoni del calibro di Autogrill, Canzone per Piero e Quattro stracci, gridata e vissuta dal pubblico più giovane con una passione quasi commovente. E non poteva essere altrimenti, data l'interpretazione di Guccini, che si abbandona flusso vigoroso del sue composizioni facendole vibrare ed urlare come fossero giovani erinni. A farne le spese sono i suoi fidi musici che devono talvolta rincorrersi e saltare qualche accordo per riallineare metrica e battute. Nessun problema naturalmente per strumentisti del calibro di Bandini, Tempera, Manuzzi, Mingotti, Marangolo e l'inseparabile Flaco che riescono, con uno sguardo ed un sorriso, a mettere ogni cosa al posto giusto.

Il momento di più alta partecipazione e coinvolgimento arriva con la "nuova" Su in collina, interpretata in modo quasi solenne e seguita da Canzone dei dodici mesi. Poche note dell'arpeggio di chitarra bastano ad identificare la successiva Canzone di notte n. 2: ora è sicuro, nessun rimpianto per questa serata.

Tutti in piedi, sempre con creanza, per i classici di coda: Eskimo, Cyrano, Dio è morto; quindi i musicisti depongono gli strumenti e lasciano la scena al cantautore che impugna la sei corde ed allo stesso modo tiene in pugno le migliaia di anime in ascolto. Le prime strofe chitarra e voce de La locomotiva racchiudono tutto Guccini, tutta la sua potenza, la sua fermezza eroica, la sua lucida e giovane bellezza.

Mercoledì, 10 Novembre 2010 08:06

Jazz'Appeal 200 - Università del Melo

MARTEDÌ dalle 21.00 alle 24.00 in SALA PLANET SOUL

La rassegna jazzistica, giunta alla sua undicesima edizione, offre con le sue proposte artistiche di altissima qualità, un grande spettacolo dal vivo sul palco del Planet Soul. Gli artisti più prestigiosi del panorama nazionale e internazionale si alternano dando vita ad un percorso cultural-musicale rivolto ad un pubblico appassionato ed esigente.

 

 

 

 

Programma 2010

12 OTTOBRE
FREEJANGO

LUCA CAMPIONI, violino
RICCARDO BIANCHI, chitarra
MARCO RICCI, contrabbasso
TOMMY BRADASCIO, batteria

26 OTTOBRE
YURI GOLOUBEV – JUST MUSIC

YURI GOLOUBEV, contrabbasso
ROBERTO OLZER, pianoforte
FABRIZIO SPADEA, chitarra

9 NOVEMBRE
DINO RUBINO trio

DINO RUBINO, pianoforte
PAOLINO DALLA PORTA, contrabbasso
STEFANO BAGNOLI, batteria

23 NOVEMBRE
CLAUDIO CAPURRO quartet

CLAUDIO CAPURRO, sax
MASSIMO CURRO’, chitarra
LORENZO SANDI, contrabbasso
MATTEO OTTONELLO, batteria

14 DICEMBRE
’S WONDERFUL quartet

LARA IACOVINI, voce
RICCARDO FIORAVANTI, contrabbasso
ANDREA DULBECCO, vibrafono
FRANCESCO D’AURIA, percussioni

 


 

 

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