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SENZA MUSICA LA VITA SAREBBE UN ERRORE Friedrich Nietzsche

Giovedì Marzo 28, 2024
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Il terribile periodo che la band londinese attraversò allo sbiadire degli anni ’70 avrebbe potuto fatalmente portarla allo scioglimento. L'improvvisa dipartita dell' impareggiabile Keith Moon, proprio sull’onda della pubblicazione di Who Are You, nel settembre '78.

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L’idea non era male, anzi. Una serie di jingle e ads debitamente creati e musicati all’uopo, come collante tra un brano e l’altro. L’anno è il 1967, il che spiega in parte la bizzarria e l’eccentricità di una simile proposta. In questi casi il rischio è che la trovata originale nasconda lo spessore della musica; fortunatamente, The Who Sell Out si mantiene su eccellenti livelli per quasi tutta la sua durata, mostrando una maturazione velocissima per una band che pubblicava dischi da soli due anni.

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L'autodistruttivo

Pete Townshend - Storie di musica di Cesare G. Romana

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Forse non sarebbe mai diventato un musicista, senza quella faccia da cavallo sbilenco, gli occhi a capocchia di spillo e per contro un naso enorme, da Cyrano rock. E quella timidezza da donchisciotte stranito: tutto l'opposto d'un seduttore di folle, senonché fu proprio la bruttezza da dipinto di Bosch, e gli scherni di cui essa nutrì la sua infanzia a tramutare in rockstar Pete Townshend da Chiswick, Londra, classe '45.

Più che la vocazione o il Dna - nonno pianista, padre sassofonista, madre cantante - poté la rabbia, che un giorno sconvolse l'affabile normalità di Pete e gli fece urlare ai compagni di scuola: "Ridete, ridete: un giorno questo naso uscirà su tutti i giornali del mondo".
Così cominciò a industriarsi con una chitarra, poi con un banjo, una fisarmonica, un pianoforte, una batteria. A quindici anni era un'orchestra vivente, senza che questo bastasse a far presagire per lui un futuro da divo. Un po' per quella pigrizia attonita, da sognatore, un poi' per l'indole introflessa, da filosofo.
Che per appartarsi dal mondo, a otto anni, costruì su un terreno deserto un capanno di lamiera, per trascorrervi ore intrecciando in silenti viluppi sogni adolescenti, progetti vagabondi, nebbiose riflessioni sui destini del cosmo. E profili aurorali di donne: ben altro dalle accuse di pedofilia che lo avrebbero tormentato da adulto.
L'umidità trapunse il soffitto di stelle di ruggine, e quello fu per mille pomeriggi il suo firmamento: sdraiato sul terriccio scrutava quel fantasma di cielo, poi imbracciava la chitarra e ne strappava piccole nenie, risacche di accordi, bisticci di ritmo a sostegno d'una voce inevitabilmente nasale.

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